Carbone, Intervista TV Alfa Licata anno 2010. Gli appalti illeciti di Poste Italiane


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Trasmissione Parliamone
TV Alfa Licata Anno 2010.
Scandalo alle Poste Italiane, tangenti, spartizione dei proventi dell'appalto, estorsioni, sfruttamento lavoratori in nero e padroncini in nero (carabiniere in pensione e pensionati di Poste Italiane), evasione fiscale, frode fiscale, protezioni politiche e della Magistratura nell'illecito appalto per il trasporto dei servizi postali e posta pregiata è stato affidato alla società Impresa Sannita srl di cui è amministratore delegato Raffaele D'Agostino nipote di FERDINANDO MASONE, ex capo della Polizia e dei Servizi Segreti
Francesco Carbone è un giovane di 35 anni che tempo fa ha lasciato la Sicilia per trasferirsi a Verona, dove trova un impiego come responsabile di una ditta appaltante per Poste Italiane.
Ma la sua è una vicenda assurda, e finisce addirittura peggio. Francesco ha avuto il coraggio di denunciare, con tantissime denunce presentate alla Magistratura, Ispettorato del Lavoro e Spisal, e invitato a collaborare con i carabinieri di Rovigo e Guardia di Finanza di Verona (Luogotenente Cardella e Brigadiere Egidio De Felice).
L'Impresa Sannita Srl con €10.000 di Capitale Sociale acquisisce appalti milionari negli appalti di Poste Italiane definiti Appalti Speciali e anche negli appalti di Ferrovie italiane fin dal 1952 ove si sono susseguiti nell'amministrazione l'intera famiglia della sorella di
FERNANDO MASONE, originario di Pesco Sannita, ex capo della Polizia e segretario generale del Cesis - Coordinamento dei Servizi Segreti .

Il nipote di Fernando Masone si chiama D'Agostino Raffaele e la sua impresa è denominata "Impresa Sannita" s.r.l. con sede legale a Torino presso lo Studio di commercialisti Boidi che sono nel consiglio di amministrazione di una marea di aziende che si occupano di espletare appalti pubblici, sono consulenti dei ministeri che confezionano gli appalti e consulenti delle procure che dovrebbero indagare sugli appalti.
Dal 1952 tale società si occupa di appalti sia per le Poste che le ferrovie ma si occupa anche di compravendita di capannoni industriali ed altro: una marea di appalti pubblici!

Tutte le denunce di Francesco Carbone sono state rigorosamente formalizzate, ma sinora nessuna inchiesta. Tutto insabbiato !

I dati e le circostanze riferite da Francesco Carbone portano poi ad evidenziare un altro dato inquietante: le paventate coperture politiche di un ex Ministro della Giustizia, il ceppalonico Clemente MASTELLA che, alla luce dei fatti, si sono rivelate fondate, come successivamente anche da parte di Angelino Alfano.

Dunque, dirigente alla dipendenza dell'Impresa Sannita s.r.l. di D'Agostino Raffaele che aveva l'appalto del servizio postale, cioè tutti i trasporti postali della provincia di Verona, Francesco Carbone si è ritrovato protagonista di una storia di illegalità che ha dell'incredibile.
Dopo aver assistito a tante violazioni, estorsioni, spartizioni dei proventi degli appalti, lavoratori pagati in nero con in mano tesserini delle Poste Italiane per entrare nei luoghi non aperti al pubblico, costretti a lavori non previsti nel contratto, ha voluto denunciare tutti gli illeciti lavorativi ai rappresentanti sindacali ed ai dirigenti del Triveneto di Poste Italiane, all'Ispettorato del Lavoro e al servizio SPISAL dell'ASL e tutti gli illeciti penali ai Carabinieri Finanzieri, Procura di Verona.
Al posto di ricevere solidarietà ed attenzione è stato minacciato, oggetto di tentata corruzione, offeso, interdetto dall'ingresso in qualsiasi ufficio delle Poste Italiane per cui la sua società lavorava con l'assurda motivazione di essere un elemento indesiderato per aver preteso di lavorare a norma del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro e nel rispetto delle norme di sicurezza, inascoltato dai pm e dai ministri che ha provato ad interpellare.
Questa è la storia di Francesco Carbone, l'incredibile storia di un uomo che per voler lavorare nella legalità è stato distrutto da un'azienda privata, dall'indifferenza dello Stato e dalle protezioni della Magistratura.